Stimolata da un commento sono andata a leggere il quotidiano della città in cui sono avvenuti gli scontri. Sapendo a priori che ciò che fanno vedere i telegiornali e che si legge sui giornali italiani è sempre "gonfiato" dalla politica. Si sa la Svezia e i suoi abitanti di solito prendono le cose con calma, cercano di prevenire e se si presenta qualche problema, se proprio non se ne può fare a meno, intervengono senza mezzi termini. E chissà perchè è uno dei paesi con minor numero di crimini...
Ma torniamo ai fatti: il proprietario di un immobile ha dato lo sfratto dopo 15 anni agli inquilini. L'immobile in questione aveva come inquilini un gruppo di fedeli islamici e vi avevano creato la loro moschea. Da tempo erano stati invitati a liberarlo, e lo sfratto dopo i tempi canonici diventa esecutivo. Tra l'altro già gli Imam del gruppo avevano chiesto ai loro fedeli di lasciar perdere e di non opporre resistenza. E infatti hanno lasciato l'immobile. Se fossero stati cattolici, buddisti, indù o animisti nessuno avrebbe dato seguito alla notizia... Invece il fatto è stato "gonfiato" e gli animi si sono scaldati a causa dei soliti facinorosi che non aspettano altro, infatti decine di studenti la notte dopo lo sfratto hanno occupato lo stabile. La polizia è intervenuta per farli sgomberare e per 3 giorni c'è stata la reazione violenta dei ragazzi che hanno incendiato cassonetti, distrutto macchine e vetrine, e lanciato diverse bottiglie incendiarie tra cui una in una scuola.
La Svezia è un paese laico, che ha dato asilo e lavoro a migliaia di immigrati, il razzismo non c'entra. Sembra che lo sgombero sia stata l'occasione giusta per mettere scompiglio, per far parlare, forse per rivendicare qualche diritto...ma quale? Diritto di preghiera? Di manifestare? Di libertà forse, ma di cosa? La libertà ha solo una condizione, il rispetto di quella altrui.